Attualmente, l’asse urbano che dalla periferia meridionale di Nardò giunge sino a piazza Diaz, principale punto di accesso al centro storico cittadino, si configura come una semplice giustapposizione eterogenea di spazi chiusi in se stessi, sequenza frammentata di luoghi incapaci di dialogare tra loro, privi di qualsivoglia integrazione, riconoscibilità, caratterizzazione.

Il progetto propone la creazione di  una sequenza organica di luoghi di incontro e socializzazione, accoglienti ed invitanti, rivalutando gli spazi di aggregazione e le funzioni esistenti, suggerite dalle vocazioni tradizionalmente espresse dal tessuto urbano, e creandone di nuovi. Tutto questo in un’ottica che, pur nell’attento rispetto funzionale della viabilità esistente, privilegia e moltiplica i “percorsi deboli”, pedonali e ciclabili, capaci di incanalare detti flussi di mobilità, lungo un tragitto che riunisce organicamente le emergenze pubbliche esistenti e che porta dalla chiesa di S. Maria degli Angeli fino alle propaggini del centro storico.

 

MOBILITA’/VIABILITA’ E IDENTITA’ DEGLI SPAZI PUBBLICI DI SOSTA E AGGREGAZIONE

Sulla base di uno studio di massima dei flussi veicolari in ingresso e in uscita dalla città, anche  del tessuto urbano insistente su Viale XXV Luglio, è emersa l’idea di un approccio differenziato in tre livelli, corrispondenti agli altrettanti distinti tratti carrabili del viale. Ciò consente, da una parte un più adeguato trattamento degli stessi in virtù delle loro differenze e caratteristiche tipologiche, e dall’altra la possibilità di una realizzazione del progetto per parti.

L’obiettivo è quello di limitare la pressione del traffico veicolare di ingresso verso il centro, non tanto in termini quantitativi quanto qualitativi (viabilità lenta), agendo per livelli progressivamente più vincolanti man mano che ci si avvicina a piazza Diaz. In questo modo, la percorribilità in ingresso alla piazza viene comunque preservata, ma si favorisce al contempo una parziale pedonalizzazione dei percorsi, al fine di generare nuove dinamiche e nuovi utilizzi dello spazio pubblico urbano. Nel dettaglio:

 

tratto 1 – TESSUTO URBANO DI COMPLETAMENTO- dall’ingresso Sud all’incrocio con Via Kennedy

La viabilità e la sezione carrabile rimangono inalterati, fatta eccezione per la sola realizzazione di una pista ciclabile che, partendo dall’incrocio con strada Castellino (punto di “nolo biciclette”), si sviluppa lungo viale XXV Luglio. Gli interventi previsti sono i seguenti:

• nuova sistemazione del parcheggio di via Sanpietroburgo;

• realizzazione di una rotatoria in corrispondenza dell’incrocio con via Raho che, oltre alla regolamentazione dell’incrocio, assicuri la riduzione della velocità veicolare e un più agevole attraversamento della pista ciclabile;

• sistemazione a verde e parcheggio della zona retrostante la chiesa di S. Maria degli Angeli, nonché temporanea riqualificazione della stessa ad area di servizio al mercato settimanale, mediante la realizzazione di un blocco servizi e l’installazione di “torrette a scomparsa per impianti”, in attesa di un riposizionamento del mercato stesso in una sede più adeguata;

• eliminazione del tratto carrabile prospiciente la chiesa di S. Maria degli Angeli, al fine di consentire la realizzazione di un sagrato maggiormente protetto dai flussi veicolari;

• realizzazione di un passeggio pedonale sicuro, corredato da un percorso tattile per non vedenti, posizionato “in quota” rispetto alla carreggiata di viale XXV Luglio, per consentire un flusso pedonale privilegiato, che va dal sagrato della chiesa verso il centro cittadino;

• nuova sistemazione del parcheggio di via Kennedy, a servizio dell’area a spiccata vocazione commerciale, con l’intento di privilegiare un comodo accesso pedonale al tratto storico di viale XXV Luglio.

 

tratto 2 – ZONA DESTINATA AD ATTREZZATURE - da via Kennedy all’incrocio con via Bonfante

A partire da questo tratto, il progetto prevede la realizzazione di una “zona 30”, ovvero di un percorso carrabile assoggettato al limite di velocità dei 30 km/h, che consenta di:

• evitare che, a partire dalla rotatoria prevista all’altezza di via Kennedy, il Viale XXV Luglio venga interessato dal traffico di attraversamento;

• realizzare un sistema continuo, a quota marciapiede, di percorsi misti, pedonali e ciclabili, che siano sicuri e confortevoli;

• indurre gli automobilisti ad un comportamento di guida razionale, che garantisca il massimo di sicurezza e incentivi sistemi alternativi di mobilità, connessi alla vita di relazione dello spazio residenziale.

È importante che, entrando nel tratto a velocità limitata, si produca un cambiamento dell’ambiente urbano, in modo che l’automobilista percepisca nettamente la transizione da uno spazio prevalentemente dedicato al traffico veicolare ad un altro a forte propensione pedonale.

Di conseguenza, in tutta la “zona 30” il progetto prevede la dismissione dell’asfalto dalla sede stradale e la nuova pavimentazione della stessa mediante il ricorso a un “basolato in pietra calcarea di colore scuro”.

E’ prevista, peraltro, la riduzione della differenza di quota tra strada e marciapiede sino alla misura di cm 5, al fine di percepire in maniera più ampia ed omogenea tutto l’asse viario, con la sola distinzione, per ragioni di riconoscibilità e garanzia di sicurezza, delle pavimentazioni usate nel tratto pedonale (lastre in pietra di Trani bocciardata) e in quello carrabile (basolato). In corrispondenza degli incroci a raso con le strade perpendicolari al viale, saranno pure disposti dei dossi artificiali che obblighino i veicoli al rallentamento. In dettaglio si prevede quanto segue:

• sistemazione e adeguamento agli standard igienico-sanitari del mercatino rionale di via Rota mediante la realizzazione di un blocco servizi e l’installazione di “torrette a scomparsa”;

• ridisegno delle due carreggiate di Viale XXV Luglio destinate al transito dei veicoli, a due sensi di marcia, per un totale di 4 corsie di 3m di larghezza ciascuna con parcheggi ai lati;

• separazione  delle due corsie di marcia attraverso la realizzazione di un “parco urbano”.

Il parco urbano coglie e moltiplica la vocazione ludica espressa dal marciapiede esistente in corrispondenza del centro sportivo, attualmente troppo isolato e poco utilizzato. Attestandosi al centro dell’asse viario, tra i campi da gioco da una parte e la scuola dall’altra, il parco offrirà ai cittadini un percorso privilegiato verso il centro storico, nonché un ambiente piacevole e adatto al gioco e al relax.

 

tratto 3 – TESSUTO URBANO CONSOLIDATO - da via Bonfante sino allo sbocco in Piazza Diaz

A partire dall’incrocio con via Bonfante, il progetto prevede il mantenimento delle caratteristiche di “zona 30” e la riduzione del traffico veicolare al solo flusso in ingresso al centro. Il traffico in uscita transiterà lungo le vie Tasso e Vetere, con inversione del senso di marcia esistente.

In particolare:

• l’incrocio semaforizzato tra via Bonfante e viale XXV Luglio viene eliminato in virtù di una nuova sistemazione dei sensi di marcia nelle traverse perpendicolari al viale stesso;

• la sistemazione dei posti macchina lungo le traverse del viale consente una migliore razionalizzazione delle aree a parcheggio a servizio del viale stesso;

• i percorsi misti, pedonali e ciclabili, vengono favoriti dall’allargamento dei marciapiedi del viale e dall’eliminazione delle corsie per la sosta degli autoveicoli, fatta eccezione per alcuni stalli di parcheggio destinati a mezzi speciali (forze dell’ordine, taxi, scarico merci, disabili);

• lo spazio urbano pubblico a disposizione delle “utenze deboli” si amplia ulteriormente attraverso la creazione della piazza antistante gli uffici della ASL, direttamente collegata al polmone verde del “parco urbano”, e viene corredato da percorsi tattili per non vedenti;

• si ipotizza il trasferimento dell’impianto per la distribuzione di carburante attestato tra le vie Fiume e Firenze, in previsione della futura vocazione prevalentemente pedonale, di “passeggiata e shopping” del tratto “datato” di viale XXV Luglio. Tutto ciò anche in considerazione delle indicazioni del vigente PRG che per la suddetta area prevede l’eliminazione, per motivi di interesse pubblico, delle strutture a carattere precario esistenti, con ricollocazione in altra sede.

 

MOTIVAZIONI PROGETTUALI E SCELTE FUNZIONALI

 

Viale XXV Luglio - “La piazza diffusa”

La “zona 30” di viale XXV Luglio, in linea con analoghe ben riuscite esperienze urbanistiche italiane ed europee, ripavimentata con pietre della tradizione locale (basolato in pietra calcarea di colore scuro per il percorso carrabile e lastre in pietra di Trani bocciardata per il percorso pedonale), solcata da lastre in acciaio (corten) di larghezza pari a 25 cm, che uniscono i marciapiedi opposti del viale, consente una percezione e una vivibilità totale dello spazio urbano, secondo la moderna tipologia della “piazza diffusa”. Gli inserti in corten diventano direttrici dello spazio, linee generatrici di luoghi di sosta (panchine) e di verde (aiuole ed alberature con disposizione “random”) e favoriscono un flusso continuo di pedoni da piazza Diaz fino alla chiesa di S. Maria degli Angeli, dove l’ultima propaggine di questo disegno organico di “ricuciture” diviene muro di delimitazione del percorso pedonale e ciclabile. Le suddette direttrici, inserite nella pavimentazione, rinsaldano lo spazio come un vero e proprio “filo” che ricuce uno strappo sul tessuto. Più regolari e rispettose nella zona del tessuto urbano consolidato, più movimentate e generatrici di nuove direzioni e visuali, nella zona del tessuto urbano di recente costituzione. Tutto questo, nell’ottica di consentire una fruizione dello spazio non solo nel senso longitudinale del viale, ma anche in quello trasversale.

Il viale diventa piazza e, a partire dalla rotatoria di fronte al polo ospedaliero fino alla piazza del castello, si sviluppa attraverso una sequenza di spazi pubblici, ora sistemati a verde come nell’ampio parco urbano destinato al gioco e al relax, ora destinati a luogo per la sosta e la socialità. In questo tratto, viale XXV Luglio diviene prevalentemente il luogo dei percorsi pedonali e ciclabili, di incontro ed aggregazione, adattandosi inoltre alle varie esigenze, fino ad ospitare piccole e grandi manifestazioni, attraverso la dotazione di punti presa tecnologici mediante “totem multimediali” e “torrette a scomparsa”, variamente posizionati lungo l’asse viario. Questo luogo potrà così acquisire un’identità finora sconosciuta, nell’ottica di realizzare un meccanismo virtuoso che generi nuove funzioni e rivitalizzi lo spazio pubblico, attualmente mortificato dalla forte cesura costituita del troppo ampio asse carrabile del viale.

 

Piazza Diaz

L’approccio progettuale per piazza Diaz nasce dal desiderio di valorizzare le emergenze presenti, costituenti l’identità sedimentata del luogo, dalle più antiche quali il Castello Aragonese, alle più recenti come la fontana a stella della rotatoria. Nel progetto, il moderno convive e dialoga con il passato e le emergenze si arricchiscono in questa duplicità di linguaggio. Ciò è evidente già dalla scelta di conservare le pavimentazioni prospicienti il fronte principale del castello ed estendere l’uso di questi materiali della tradizione locale (basolato) ad altre parti della piazza, accostandoli ai corsi regolari di una pavimentazione dal taglio più moderno (trani bocciardato), creando così un mix tra nuovo e antico. Il “corten” diviene elemento descrittivo del mutamento della pavimentazione e del formarsi di “concrezioni scultoree”, dovute agli spacchi causati dalla forza del passato che riemerge in corrispondenza della stella e dell’antico camminamento murario, oggi destinato a strada carrabile. La fontana, ulteriormente caratterizzata ampliando la porzione pedonale della rotatoria e decorata da un disegno anch’esso di forma stellare, diventa così fulcro generatore dello spazio circostante. Le “spaccature” segnate dal “corten” giungono fino alla base dei palazzi storici che fanno da quinte alla piazza, partecipando così essi stessi alla storia che il luogo racconta.

Il Castello viene valorizzato con l’eliminazione di una delle due bretelle terminali di via Roma e l’ampliamento in direzione sud-ovest di piazza Diaz, fino ad inglobare la piazzola triangolare che ospita il monumento ai caduti. Tutta l’area sul fianco del Castello diviene così più estesa, solcata da un “corso d’acqua”, quale immaginario fossato del castello, che delimita un leggero declivio del terreno sino alla quota di -1,50 m, attrezzabile per piccoli spettacoli all’aperto (concerti, proiezioni di films e altro).

I nuovi elementi nati dalla concrezione del terreno definiscono gli spazi della grande piazza: il muro che delimita lo specchio d’acqua, un camminamento cadenzato che porta fino alla “Torre ti lu Nnamuratu”, un ampio prato di forma allungata che punta verso il centro storico, un muro che incanala nuove prospettive visuali e una “gradonata vegetale” intorno alla grande magnolia della piazza, valorizzata insieme alle altre principali essenze arboree esistenti, con l’aggiunta di alcuni esemplari di “prunus cerasifera”.

Riqualificazione Piazza Diaz (concorso di idee –1° premio) - Nardò

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